domenica 28 agosto 2011

Gorbačëv e Putin: Nostalgici ma a modo loro

Torno a capofitto sul tema già aperto ieri in un altro post e continuo con altre riflessioni mie personali partendo da alcune dichiarazioni di Gorbačëv rilasciate nei giorni scorsi in occasione del ventennale del tentato golpe del 19 agosto 1991 e prendendo “liberamente spunto” da un articolo uscito su “la stampa” proprio il 19.


Andiamo con ordine e ricordo che si sta parlando della caduta dell’Unione Sovietica e di cosa ci possa essere dietro in realtà, partiamo dal fatto che ad oggi Gorbačëv in Russia è visto come il responsabile della fine di un impero.
Già perché più della metà dei russi di oggi rimpiange l’unione sovietica e non sto parlando di un ritorno al comunismo ma di un paese rispettato e forte con enormi difetti ma che qualcosa garantiva… insomma si stava meglio quando si stava peggio.

Tra le di dichiarazioni di Gorbačëv negli scorsi giorni c’è quella che ha fatto più scalpore cioè che la cosa che più rimpiange è proprio l’URSS specificando che non rimpiange il totalitarismo sovietico ma rimpiange l’unione sovietica come entità politica e geografica.
Delle parole che fanno scopa con quello che dichiaro Putin 6 anni fa dicendo che la caduta dell’URSS è stato il più grande disastro geopolitico del secolo scorso; beh a dire il vero non fa proprio scopa rimpiangono la stessa cosa per due motivi diametralmente opposti.


Gorbačëv rimpiange una sorta di stabilità che andava migliorata e democratizzata Putin rimpiange probabilmente la forma di fedeltà del popolo al capo dello stato, rimpiange la potenza dello stato e del leader stesso.
La popolarità Putiniana nella Russia attuale è figlia proprio di questo atteggiamento la volontà di riscatto e far forza su quei tasti tanto cari alla popolazione e non parlo di qualunquismi contro immigrati come succede qui da noi.

Putin sa bene che la popolazione rivorrebbe quegl’anni, Putin sa bene che ha nel curriculum un punto enorme a suo favore: 16 anni nel KGB cosa che qui farebbe rabbrividire ma nel vecchio impero sovietico è sintomo di polso, potenza e leadership.

Se non vi fosse ancora chiara la questione Putin, se non lui qualcuno della sua squadra di governo, fece modificare e cambiare alcuni testi scolastici in particolare “Storia della Russia 1947-2005” dove al suo interno si definisce Eltsin come un incapace e l’epoca staliniana come “niente male”.

Eccovi spiegati perché due persone che rimpiangono la stessa cosa siano viste in modo così differente: uno, nell’ottica russa, ha fatto cadere l’URSS l’altro e un uomo duro epuro che vuole tornare ai fasti di un tempo.

Ah… dimenticavo la questione Putin/Democrazia beh copiando quello che dice Franchetti su la stampa: la grande differenza tra prima del 1991 e l’era di Putin è che se uno vuole andarsene può passare la frontiera.

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