giovedì 30 giugno 2011

Mamma mia dammi 100 lire...

La tentazione di mordermi la lingua non l’ho mai avuta, soprattutto su certe cose, ho avuto la tentazione di aspettare a scrivere magari una sorta di scusa o di ritrattazione o per gustarmi ancora di più la scena invece l’istinto ha prevalso.

Non è passato molto dalla geniale uscita di Brunetta sull’Italia peggiore e dal mio pensiero che un punto più basso di quello non si poteva toccare… ahh povero illuso che sono. Dovevo immaginarlo: anche sull’istruzione pensavo che dopo la riforma Berlinguer non si sarebbe potuto cadere più in basso invece eccoti servita la Moratti prima e la Gelmini poi. Pensavo che dopo Scajola nel 2001 un ministro di peggio non poteva fare ed eccomi Mastella ministro della giustizia, un leghista ministro dell’interno senza contare il già citato Brunetta.

Non voglio fare della critica politica a tutti gli effetti ma solamente cercare capire dove può arrivare la mente umana e constatare stiamo tornando ai livelli di estraniazione della realtà di Maria Antonietta; lungi da me parlare di regime o di cose simili ma semplicemente della visione che certa gente ha del popolo italiano. Ma veniamo al sodo:
Si campa facendo i conti della serva, per la famiglia restano solo 4mila euro al mese
non è una battuta dell’ingegner Perego di Albanese o del Nobile di Paolo Rossi è ciò che ha dichiarato il ministro Rotondi a “Repubblica”; La cosa più assurda che convinto di questa teoria l’ha pure spiegata:
Si crede che i parlamentari navighino nell’oro, ma non è così. 8000 euro di indennità più 4000 di portaborse fanno dodicimila. Uno che ti apre uno studio a Roma lo devi pagare, magari con un contrattino, un altro che ti segue anche, duemila euro per mangiare e duemila euro per dormire a Roma si spendono tranquillamente, di conseguenza restano solo 4000 euro per la famiglia. Niente cene fuori, lussi né vestiti”.
Potrei trascendere in insulti di ogni tipo (e vi giuro che nel segreto di camera mia l’ho fatto per un quarto d’ora buono) ma preferisco tacere e neanche fare dei paragoni con quell’Italia peggiore di cui faccio parte.

Sarò accusato abuso di retorica per il secondo post consecutivo ( e me ne frega ben poco in questo caso) ma so di gente che non riesce ad arrivare alla seconda settimana del mese e per orgoglio non chiede aiuto a chi può darglielo e non vuole piangere miseria e piange miseria questo qui. 
Volutamente non aggiungo altro...

Special Olympics and "Special TV"

7.500 atleti, 25.000 volontari, 3.000 tra allenatori e giudici, 185 paesi del mondo rappresentati, migliaia di giornalisti e spettatori da tutto il mondo: questi sono i numeri che girano attorno ai giochi mondiali estivi Special Olympics.
10 giorni di gare in corso ad Atene dal 25 giugno al 4 luglio in cui gli atleti si sfideranno in circa ventidue discipline: nuoto, atletica, badminton, basketball, beach volley, bocce, bowling, ciclismo, equitazione, calcio, golf, ginnastica, judo, kayak, sollevamento pesi, pattinaggio, vela, softball, tennis tavolo, pallamano, tennis, pallavolo.

188 persone formano la pattuglia italiana tra atleti allenatori, accompagnatori e delegati… numeri che testimoniano la grandezza della manifestazione che potrebbe anche essere definita l'evento sportivo dell'anno per partecipazione e copertura mondiale tanto che Mamma Rai ci degna anche di qualche immagine.
L’ironia è facile dato che la rai ha iniziato a trasmettere immagini da ieri, 29 giugno, con la differita della cerimonia di apertura su rai sport 2; a quanto pare ci saranno altre immagini trasmesse sulla stessa emittente anche se non si capisce ancora bene cosa, come e in quale quantità.

Beh insomma la qualità del servizio trasmesso resta sempre quello a cui siamo abituati non voglio fare le pulci ai palinsesti RAI ma vorrei tanto capire da dove deriva la scelta di iniziare a trasmettere con le differite 5 giorni dopo l’apertura (ma chi si accontenta gode…).
Io alzo gli occhi al cielo e spero davvero che non sia per questione di Auditel (dato che sul web i contatti su siti legati alla manifestazione sembrano altissimi) perché saremmo di fronte alla vergogna più totale facendo cadere ogni tipo di significato di questa manifestazione.

“Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze” è il giuramento degli atleti di special olympics e si commenta da solo. Sarò forse accusato di far uso della solita retorica ma credo che questo sia uno dei pochi momenti dove lo sport resta solo ed esclusivamente sport, festa, divertimento, impegno e forza di volontà nel superamento di ostacoli e barriere che probabilmente noi “abili” faremmo parecchia fatica a superare.


HIGHLIGHTS CERIMONDIA DI APERTURA DI ATHENS 2011

martedì 28 giugno 2011

Poche righe per un saluto

Il mondo del basket mondiale piange Lorenzo Charles morto in un incidente stradale a Raleigh mentre era alla guida di un Bus.
Charles divenne celebre negli Stati Uniti grazie ad una schiacciata che regalò il titolo NCAA a North Carolina st nel 1983.
Nato nel 1963 ha giocato per gli Atlanta Hawks, militò nel campionato italiano dal 1986 al 1988 nelle fila di Cantù e Desio, terminò la sua carriera nel 2001 in Sudamerica.
Il 2011 è una sorta di annus horribilis per la pallacanestro mondiale con le scomparse di Cesare Rubini, Robert “The Tractor” Trailor, Mike Mitchel e ora Lorenzo Charles.

FINALE NCAA 1983

Ecco il Conclave 2.0


Il mondo dei video games, da qualche tempo, si è definitivamente legato al mondo dei social network lanciando così l’ultima frontiera del gioco interattivo: i Social Games (per intenderci farmville, cityville e cose simili).
L’ultima trovata della SGRGames si chiama Vatican War ed è destinato a creare polemiche a causa del tema sul quale si basa il gioco.

La prima cosa da fare è scegliere se far parte della  fazione conservatrice dei Templari o  entrare nella squadra dei più liberali Crociati. Lo scopo di ogni giocatore è far eleggere papa il leader della propria fazione facendo valere la propria opinione confrontandosi su temi scottanti come l’aborto, i matrimoni gay, l'ordinazione delle donne e il controllo delle nascite.

Sui temi discussi nel gioco non voglio entrare nel merito dato che la chiesa ha già fatto le sue scelte secoli fa (ma ho anche ricordi ben più decenti), vorrei però parlare chiaro: sollevare polveroni per un gioco on-line mi pare piuttosto assurdo e confermerebbe che spesso l'alto clero è impegnato a guardare più alle futilità rispetto che a problemi più seri. Non per questo difendo i produttori del gioco che trovo, pur non avendelo mai visto, piuttosto ridicolo e vorrei veramente vedere la faccia di quel "genio assoluto" che l'ha ideato.

Le risposte non tardano ad arrivare con accuse di blasfemia e del fatto che Vaticans War possa allontanare i fedeli dalla chiesa; mi sento in dovere di tranquillizzare tutto il mondo cattolico: ad allontanarci dalla fede ci pensa già piuttosto egregiamente la Chiesa… che il vaticano sia preoccupato della concorrenza del web?

lunedì 27 giugno 2011

Le ultime parole famose... "E sono ancora qua... Eh gia"

Eccoci qua cambiamo mondo e tocchiamo un altro argomento a me caro: la musica.
Non sono un musicista e non sono un intenditore sono semplicemente un feroce ascoltatore, la notizia del giorno è ovviamente il ritiro dalle scene di Vasco Rossi, personaggio che ha indubbiamente segnato la storia della musica italiana e personaggio che non ho mai sopportato.

premesso che le antipatie o le simpatie non dovrebbero condizionare i giudizi vi annuncio che in questo blog LE CONDIZIONANO E COME...
Vasco ha avuto il merito di introdurre un certo tipo di rock e un certo tipo di testi nel panorama musicale italiano e di quello gliene do atto; non sopporto invece il fatto di voler fare il rocker a tutti i costi, di voler fare quello che si sballa o quello che da nozioni astruse di libertà (la chicca sulla legge del casco obbligatorio è da segnare negli annali).

Vasco ha avuto ragione d'essere fino all'album "gli spari sopra", disco che io adoro e considero una delle pietre miliari della musica italiana; poi è cambiato qualcosa e non dico, come fanno tanti, "questo non è più il vero Vasco, non fa più il vero rock"; io apprezzo  i cambiamenti nei cantanti: passando gli anni le cose e gli stili cambiano.
Il cambiamento di Vasco è stato, a mio parere, un mero adeguarsi al mercato per poter vendere ed è ovvio che REWIND è l'esempio principe di questa mia teoria!!!

Io non sono d’accordo con Morgan quando dice che Vasco è morto artisticamente a 27 anni, Vasco in realtà dal famigerato “Gli spari sopra” in poi è rimasto fin troppo vivo (sempre artisticamente parlando) cercando di mutare in base a dei criteri forse sono un po' poco da Rocker.(in questo è molto più rock Vecchioni che Vasco)

La cosa che meno sopporto di Vasco è proprio Vasco una persona che ha voluto crearsi questo tono da "maledetto per forza" e portarsela dietro fino ai 60 anni arrivando a dire e fare certe cose che neanche un quindicenne…
La scelta del ritiro se fossi stato in Vasco l’avrei fatta tempo fa evitando di “rendersi ridicolo” ( termine non proprio appropriato forse e unpo troppo forte) in più occasioni basta vedere il video del suo ultimo singolo sfido chiunque a dire che non ha provato un po' di pena per lui.
Ciao Vasco Grazie tante… ma anche no

GLI SPARI SOPRA (regia R, Polansky)

sabato 25 giugno 2011

L'inizio dall'inizio... (Draft Lottery 2011)

Eccomi al primo post che funge anche da prova del fuoco di questa mia nuova iniziativa bloggereggiante, dopo secoli passati a pensare “si ma cosa ci scrivo?”… “su cosa lo faccio?” non è arrivata nessuna illuminazione quindi mi sono portato avanti col lavoro e il nome del blog dice tutto.

Dopo questa premessa partiamo sul serio e lo faccio proprio dall’inizio: ovviamente il primo post riguarda la pallacanestro e il mio inizio coincide con il “vero inizio” per molti cestisti... il Draft NBA (ogni ripetizione in questa frase è dichiaratamente voluta).
Pongo il presupposto che non ci penso neanche di analizzare tutte le scelte e neanche parlare delle prime 10, faccio una cosa un diversa: parlo di chi voglio io: insomma il pallone e mio e decido io.
È palese che il Draft 2011 conferma l’andamento di internazionalizzazione del campionato statunitense ed è proprio li che vorrei soffermarmi: sui “not americans” e in particolare sugli europei.

Il primo europeo scelto Enes Kanter: un Turcone di 211 cm che ha giocato la scorsa stagione tra Fenerbahce e Kentucky; pivot imponente scelto dai Jazz al numero 3 e la cosa mi sbalordisce un pò: non voglio i conti in tasca alla franchigia di Salt Lake City ma onestamente al 3 magari si pescava qualcosa di meglio… mi auguro per Kanter e per gli Utah Jazz di sbagliarmi.

I Toronto Raptors confermano di avere un occhio di riguardo per quel che succede al di qua dell’oceano e con la quinta scelta bloccano Jonas Valanciunas centro lituano in forza al Lietuvos Rytas; uno dei prospetti più importanti della pallacanestro europea.
Valancinuas ha, con mia enorme sorpresa, trovato un accordo con il Rytas sul corposo buy-out che sembrava essere un grosso ostacolo per l'approdo in NBA del giocatore; l'accordo è stato ufficializzato dallo stesso Valanciunas che quindi nel 2012 quindi vestirà la maglia della franchigia canadese.

Non calcheranno i parquet statunitensi invece i due talenti europei chiamati alla 20 e alla 23, Motejunas e Mirotic, sono stati bloccati rispettivamente da Minesota e Houston (poi scambiati tra di loro) ma sicuramente sosteranno ancora in Europa in attesa di essere “pronti per il salto”.

Arriviamo ad un nodo cruciale di questo post: c’è un giocatore che ho sempre adorato che ho sempre considerato uno di quelli “ Forti Veri”, non a caso esce dal quella fabbrica di talenti e di fenomeni che è il Partizan di Belgrado.
Jan Vesely nato in Repubblica Ceca nel 1990 ala forte di 210 cm draftato alla 6 dai Widzards; giocatore che ama correre e che ha quel gran bel vizio di voler giocare sopra al ferro e questo lo rendendolo, a parer mio, l’europeo più consono (tra i nominati) al tipo di gioco d’oltreoceano.
MA (ci sono sempre dei ma) ho dei forti dubbi sulla sua consistenza in difesa, non propriamente rocciosa neanche in Eurolega, e soprattutto sulla sua possibilità ad adattarsi allo stile di vita NBA. Insomma, detto fuori dai denti, Jan sembrerebbe non essere proprio un seguace di Stakanov: non ama lavorare in palestra, la sua dedizione e il suo impegno durante gli allenamenti si dice non essere proprio da prendere ad esempio…
Insomma io tifo per Jan Vesely atleta formidabile, mano piuttosto delicata e discreto passatore se le voci sulla sua attitudine al lavoro risulterebbero infondate… beh il mio nichelino lo punto su di lui!

PICCOLO ASSAGGIO DI JAN VESELY