Eccomi al primo post che funge anche da prova del fuoco di questa mia nuova iniziativa bloggereggiante, dopo secoli passati a pensare “si ma cosa ci scrivo?”… “su cosa lo faccio?” non è arrivata nessuna illuminazione quindi mi sono portato avanti col lavoro e il nome del blog dice tutto.
Dopo questa premessa partiamo sul serio e lo faccio proprio dall’inizio: ovviamente il primo post riguarda la pallacanestro e il mio inizio coincide con il “vero inizio” per molti cestisti... il Draft NBA (ogni ripetizione in questa frase è dichiaratamente voluta).
Pongo il presupposto che non ci penso neanche di analizzare tutte le scelte e neanche parlare delle prime 10, faccio una cosa un diversa: parlo di chi voglio io: insomma il pallone e mio e decido io.
È palese che il Draft 2011 conferma l’andamento di internazionalizzazione del campionato statunitense ed è proprio li che vorrei soffermarmi: sui “not americans” e in particolare sugli europei.
Il primo europeo scelto Enes Kanter: un Turcone di 211 cm che ha giocato la scorsa stagione tra Fenerbahce e Kentucky; pivot imponente scelto dai Jazz al numero 3 e la cosa mi sbalordisce un pò: non voglio i conti in tasca alla franchigia di Salt Lake City ma onestamente al 3 magari si pescava qualcosa di meglio… mi auguro per Kanter e per gli Utah Jazz di sbagliarmi.
I Toronto Raptors confermano di avere un occhio di riguardo per quel che succede al di qua dell’oceano e con la quinta scelta bloccano Jonas Valanciunas centro lituano in forza al Lietuvos Rytas; uno dei prospetti più importanti della pallacanestro europea.
Valancinuas ha, con mia enorme sorpresa, trovato un accordo con il Rytas sul corposo buy-out che sembrava essere un grosso ostacolo per l'approdo in NBA del giocatore; l'accordo è stato ufficializzato dallo stesso Valanciunas che quindi nel 2012 quindi vestirà la maglia della franchigia canadese.
Non calcheranno i parquet statunitensi invece i due talenti europei chiamati alla 20 e alla 23, Motejunas e Mirotic, sono stati bloccati rispettivamente da Minesota e Houston (poi scambiati tra di loro) ma sicuramente sosteranno ancora in Europa in attesa di essere “pronti per il salto”.
Non calcheranno i parquet statunitensi invece i due talenti europei chiamati alla 20 e alla 23, Motejunas e Mirotic, sono stati bloccati rispettivamente da Minesota e Houston (poi scambiati tra di loro) ma sicuramente sosteranno ancora in Europa in attesa di essere “pronti per il salto”.
Arriviamo ad un nodo cruciale di questo post: c’è un giocatore che ho sempre adorato che ho sempre considerato uno di quelli “ Forti Veri”, non a caso esce dal quella fabbrica di talenti e di fenomeni che è il Partizan di Belgrado.
Jan Vesely nato in Repubblica Ceca nel 1990 ala forte di 210 cm draftato alla 6 dai Widzards; giocatore che ama correre e che ha quel gran bel vizio di voler giocare sopra al ferro e questo lo rendendolo, a parer mio, l’europeo più consono (tra i nominati) al tipo di gioco d’oltreoceano.
MA (ci sono sempre dei ma) ho dei forti dubbi sulla sua consistenza in difesa, non propriamente rocciosa neanche in Eurolega, e soprattutto sulla sua possibilità ad adattarsi allo stile di vita NBA. Insomma, detto fuori dai denti, Jan sembrerebbe non essere proprio un seguace di Stakanov: non ama lavorare in palestra, la sua dedizione e il suo impegno durante gli allenamenti si dice non essere proprio da prendere ad esempio…
Insomma io tifo per Jan Vesely atleta formidabile, mano piuttosto delicata e discreto passatore se le voci sulla sua attitudine al lavoro risulterebbero infondate… beh il mio nichelino lo punto su di lui!
PICCOLO ASSAGGIO DI JAN VESELY
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