Prima fu scoperta Nike, poco prima dei mondiali di calcio del 1998 fini sotto accusa Adidas e via via tutte le maggiori case produttrici di moda sono state additate di sfruttamento per le condizioni di lavoro in cui costringevano i “dipendenti” nei paesi in via di sviluppo.
Questo accadeva alla fine negli anni novanta ma con il nuovo secolo le cose sono cambiate: le accuse sono pian piano scemate per semplice motivo che è aumentata la furbizia. Per sviare il tutto basta affidare la produzione a società terze poi ci pensano loro a sfruttare gente (spesso bambini) per produrre a basso prezzo.
Ma non sempre questi trucchetti funzionano ed è il caso della linea spagnola Zara: a San Paolo in Brasile è stato scoperto un laboratorio clandestino dove 16 persone lavoravano in condizioni di schiavitù utilizzando macchine senza sicurezza.
Tra i sedici c'erano diversi quattordicenni impegnati per più di 12 ore al giorno senza pausa domenicale ne ferie con uno stipendio che non raggiunge i 100 euro mensili (il minimo salariale in brasile è di 247).
Zara si difende scaricando il barile e sostenendo che la produzione in quel laboratorio è affidata alla ditta AHA e che Zara sarebbe stata all’oscuro di tutto dicendo che AHA non ha rispettato i loro codici di condotta!
Intanto però sono stati trovati altri 50 laboratori in tutto il Brasile(tutti che producono per l'azienda spagnola) per un totale di circa 7000 persone, per lo più peruviani e boliviani, costrette a lavorare in quelle condizioni.
Il marchio Zara fa a capo alla’azienda Inditex ed è stata fondata nel 1975 ora possiede più di 1700 punti vendita in 78 paesi del mondo e nel solo 2010 ha fatturato circa 8 miliardi di euro... buona parte dei risparmi abbiamo capito da dove derivano!
Luis Alexandre de Faria, funzionario del ministero brasiliano, del lavoro ha dichiarato che l’unico responsabile di questi soprusi è Zara e che oltre al numero di ore e ad essere sottopagati i “dipendenti” erano senza contratto, costretti a lavorare in ambienti senza luce del sole, senza circolazione d’aria e con diversi fili elettrici scoperti!
Lascio perdere l’indignazione per tutto questo che serve solo a far parlare qualche falso moralista, da anni cerco di boicottare aziende che agiscono in questo modo ma è praticamente impossibile.
Mi concedo una battuta dicendo che questa è la cosa più terribile che Zara ha fatto dopo aver scomodato uno dei migliori artisti del secolo scorso (Keith Haring) e aver stampato delle sue opere su delle dozzinali magliette!
Torno serio per chiudere: penso che Zara abbia la “sola colpa” di essere stata scoperta o di aver trovato funzionari poco corruttibili, è difficile immaginare quante altre griffe adottino la medesima “politica di abbattimento dei costi”.
Quello che chiedo di fare è di meditare e meditare davvero almeno tutte le volte che passate davanti ad una vetrina di Zara!
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