martedì 19 luglio 2011

Italia über alles

  

Copertina Der Spiegel del 18 luglio 2011
 
eccoci tornati alla ribalta sulla stampa internazionale: il giornale tedesco Der Spiegel dopo 34 anni torna a dedicare la copertina alla nostra amata Italia, e ancora una volta come nel lontano 1977 non lo fa con grossi apprezzamenti.

Nel 1977 nell’Italia dilaniata dal terrorismo e dalle lotte di piazza Der Spiegel pubblicò una copertina che fece storia: un piatto di spaghetti sul quale era poggiata una P38, ora le cose sono cambiate dal 1977 e forse l’idea dei tedeschi verso di noi è, se possibile, peggiorata.
La copertina del numero uscito oggi in tutte le edicole della Germania rappresenta una visione poco gratificante dell’Italia tutto rapportato alla crisi economica che il nostro paese sta attraversando: l’Italia diventa una gondola guidata dal gondoliere Berlusconi lontana dall’Europa mentre lo stesso gondoliere è ammaliato da due conturbanti sirene “stranamente” somiglianti a Ruby e alla Daddario.
In copertina campeggia il titolone “Ciao Bella - il declino del paese più bello del mondo” ed è facile capire di cosa si parla nello speciale di dieci pagine che Der Spiegel dedica al nostro paese ripercorrendo i 17 del Berlusconismo.

Io personalmente ho letto la versione in inglese sul sito “international” del giornale tedesco senza approfondire moltissimo complice il mio inglese parecchio difettoso e mi sono aiutato con alcune parti tradotte in altri articoli italiani.
Nel succo Der Spiegel fa le pulci all’Italia berlusconiana analizzando dati economici e situazioni sociali, politiche e giudiziarie e molto altro compresa la completa mancanza di cultura politica del nostro paese. Ovviamente non si tralascia nulla nè processo nè festini di Arcore del nostro primo ministro e neppure gli alleati politici ponendo dei grossi dubbi sulla “qualità politico morale” della Lega Nord.
Copertina di Der Spiegel del 25 luglio 1977

Di questa cosa se ne parlerà parecchio presumo (già da stasera) la cosa che mi dispiace è che in Italia queste cose tutti le sanno c’è chi le critica e chi riesce persino a difendere l’operato dell’uomo alto 171cm (non mi fermo a giudicare gli orientamenti politici). Però si fa un sacco di rumore se queste cose vengono dette all’estero come se le alpi creassero un muro mediatico in modo che nessuno al di fuori dei nostri confini sappia quel che succede qui.

 Ora vi cito qualche passo dell'articolo di Der Spiegel...
"dell'Italia degli anni settanta e ottanta, verso la quale l'Europa guardava con speranza, simpatia e a volte invidia, ormai non resta quasi più nulla. In televisione le donne sono ridotte allo sculettamento, molti degli orgogliosi comuni del Nord sono ora roccaforti xenofobe del partito di destra della Lega Nord"
"esistono pochi paesi nei quali il capo del Governo ha un tale disprezzo per gli organi costituzionali, dalla corte suprema fino al Presidente della Repubblica, e nei quali questo disprezzo viene fatto passare attraverso le televisioni di sua proprietà".
"In quasi nessun altro paese sviluppato la politica è stata così depoliticizzata, mentre tutto il resto, dai media all'economia, all'educazione fino alla cultura è stato politicizzato. Tutto viene misurato secondo un metro partitico, mentre la politica nazionale si è ridotta al livello di una soap opera."

questi sono solo alcuni dei pezzi che si possono trovare nell'articolo ma si arriva anche a dire che quella di Silvio Berlusconi non è politica ma democrazia dell'intrattenimento e che chiunque succeda a Berlusconi troverà un paese allo stremo e che ci vorrani parecchi anniper risollevargi da questa situazione.
Voglio chiudere con una nota più amara ancora: Der Spiegel dice una cosa parecchio simile ad un concetto espresso tempo fa da Umberto Eco cioè quello che il berlusconismo sia un dolce veleno, prima è quasi piacevole poi diventa un peso; Eco parlava anche di dittarura graduale che arriva pian piano senza che ci si accorga di nulla ma il giornale tedesco non si spinge in qui.

lunedì 18 luglio 2011

Minzolini e le donne

Il fatto accaduto qualche giorno fa è l’ennesima dimostrazione di professionalità, altezza di valori, serietà e equità che contraddistinguono da sempre il superdirettore del TG1 Augusto Minzolini.

Andiamo con ordine: il 9 e il 10 luglio scorsi a Siena si sono riunite le donne di “Se non ora quando”:  un gruppo di italiane provenienti da ogni angolo del paese radunatesi per discutere di diritti, lavoro, politica e altri temi di importanza sociale.
All'evento hanno partecipato 2000 donne appartenenti ad ogni schiera politica e sociale ma forse un movimento simile non ha abbastanza fascino per interessare alla popolazione, o almeno non lo ha per il principale telegiornale della tv di stato che non ne ha dato alcuna notizia.

Ma il problema oltre al dare o non dare una notizia ma sta nelle scelte editoriali infatti il TG1 domenica 10 luglio ha trasmesso un servizio "al femminile" ma riguardava una corsa di donne su tacchi a spillo svoltasi a Mosca. le reazioni non tardano a venire infatti tredici giornaliste del TG1 hanno scritto una lettera di protesta al direttore generale della Rai Lorenza Lei.

Minzolini non è nuovo a queste cose ma povero non è mica colpa sua se ha l’attitudine a creare dei macelli; qualche tempo fa infatti il Super Direttore è riuscito nell'arduo compito di creare una campagna di protesta chiamata “prescrizione non è assoluzione”.
Ovviamente Minzolini non si è fatto promotore dell’iniziativa popolare ma un po’ di merito va dato anche a lui in quanto, questo movimento, ha raccolto oltre 200mila firme in 5 giorni per chiedere al direttore la rettifica su una piccola imprecisione tecnica (la gente è pignola quando vuole) in merito a delle sentenze riguardanti il Presidente del Consiglio.
Per dovere di cronaca la richiesta è stata fatta esattamente 506 giorni fa ed  è stata ignorata da ben 3 direttori generali. Beh ma si sa che domandare è lecito, rispondere…

IL SERVIZIO MANDATO DAL TG1

di seguito vi scrivo il testo della lettera aperta delle giornaliste RAI:
Egregio direttore,
ci rivolgiamo a lei che abbiamo salutato con entusiasmo al suo insediamento, in quanto primo Direttore Generale donna. Siamo alcune giornaliste del TG1, professioniste che–con vari ruoli e storie diverse tra loro – da anni lavorano per informare i cittadini – tutti – nello spirito del servizio pubblico, nel rispetto del pluralismo e della completezza dell’informazione . Siamo anche cittadine e utenti e dobbiamo esprimere il nostro disagio nell’avere assistito al silenzio della prima testata di fronte al movimento delle donne radunate a Siena – oltre 2000 -, un evento trasversale , con 200 comitati , registe, attrici, scrittrici, operaie, rappresentanti sindacali , deputate di vario colore politico, che tutte insieme hanno rivendicato il proprio diritto a costruire un paese più equo, anche per donne. Dignità del lavoro, maternità, progressioni di carriera, precariato, immagine pubblica: questi i temi che abbiamo visto rappresentati nelle maggiori testate, tranne la principale, il TG1. Nella due giorni del movimento di Siena , non abbiamo visto andare in onda neanche un servizio che informasse sull’evento, in compenso però nell’edizione di domenica 10 luglio delle 13,30, abbiamo assistito alla corsa delle donne sui tacchi a spillo. La scelta del silenzio della prima testata penalizza il diritto di tutte le donne che pagano il canone a essere informate sugli eventi che le coinvolgono e ci conferma nel convincimento che urge un rinnovamento di mentalità per un’informazione più vicina alla gente, ai problemi delle donne, dei giovani e dei soggetti più deboli e penalizzati, auspicando che avvenga presto,

Cordialmente
MARIA LUISA BUSI, ALESSANDRA MANCUSO, TIZIANA FERRARIO, MARIA GRAZIE MAZZOLA, ELISA ANZALDO, SIMONA SALA, GIOVANNA ROSSIELLO, DONATELLA SCARNATI, CINZIA FIORATO, EMANUELA TALANI, LUCIA DURACCIO, KARINA LATERZA, FELICITA PISTILLI

giovedì 7 luglio 2011

Santoro o Morte!

Oggi si riunirà il CDA della RAI dove si discuterà anche di copertura legale per Milena Gabanelli e Michele Santoro ed è proprio di quest’ultimo che voglio parlarvi.
Metto in chiaro che di tecnicismi legali ne so meno di zero ma credo che un’azienda che si occupa di servizi editoriali, a mio parere, è tenuta a dare sostegno e a difendere i proprio dipendenti salvo in casi dove le colpe siano evidenti e oggettive; sembra una soluzione semplicistica ma in fin dei conti a me pare logica… 

Torniamo a Santoro: dipendente della RAI con cui è in guerra dal giorno della sua assunzione, vittima dell’Editto Bulgaro insieme a Biagi e Luttazzi, furbo a sfruttare questa ingiustizia anche negli anni a seguire.
Il miei giudizi su Santoro sono Molteplici e tutti differenti tra loro, spesso mi trovo in accordo con quel che dice, sono anche io concorde nel dire che la libertà di stampa in Italia sia lontana da raggiungere ma in fin dei conti io non lo sopporto. L’atteggiamento da perseguitato per ogni singola critica o polemica mi fa veramente torcere le budella.

Non vorrei mai fare paragoni con l’atteggiamento dei due compagni di sventure “bulgari” perché Biagi a livello di freddezza e di lucidità è irraggiungibile, Luttazzi ha alzato la voce si è ribellato anche con durezza ma evitando piagnistei a differenza di Michele “calimero” Santoro.
Ma risaltiamo ai giorni nostri: Santoro lascia la Rai e va a LA7 facendola passare come quell’isola felice della libertà di parola ma anche l’emittente di Telecom Media tentenna e rifiuta di dare la copertura legale.
Santoro picchia i piedi e si arrabbia e arriva al punto di attaccare anche Enrico Mentana (come se fosse lui il responsabile di tutto) che ha sempre sponsorizzato il suo arrivo a LA7 definendolo “diversamente libero”; qui sinceramente si arriva a toccare il fondo che più fondo non si può.

Mentana diversamente libero? Questo signore ha reso guardabile per anni un TG di Mediaset, ha creato un Talk Show decente sempre in Mediaset ed è stato fatto fuori perchè considerato scomodo in maniera subdola simulando una promozione.
Se una cosa simile fosse successa a lei, signor Santoro, cosa avrebbe fatto? Di certo sarebbe qui ancor oggi a dire che lei è stato maltrattato e imbavagliato, dottor Santoro la prego vivamente di non arrogarsi il diritto di sentenziare cosa sia la libertà e le parlo da persona che spesso è d’accordo con quel che dice.

Mi chiedo se le crociate di Santoro abbiano come obiettivo il nobile tentativo di riportare in italia la libertà di parola tanto agoniata oppure siano il mero tentativo di sottolineare la cattiveria di qualcuno, inalzarsi a paladino della giustizia per riuscire a mostrarsi in video come colui che porta il bene a vincere sul male. 

Signor Santoro, nella sua situazione sono capitati diversi giornalisti e personaggi della TV un elenco lungo che negli ultimi 10 anni ha avuto un boom di partecipazione veramente preoccupante e quasi angosciante.
La libertà di stampa in questo paese è quasi paragonabile a quella dell’unione sovietica in piena guerra fredda, ma vorrei farle notare un paio di cose: la prima è che comunque spero di rivederla in onda che sia sulla RAI, su LA7, su Mediaset o Telemarket non importa. Lo spero non perchè senza di lei non si può stare ma perchè sarebbe un piccolo segno di avanzamento.
la seconda cosa è molto semplice: Biagi, Luttazzi, Grillo, Rossi, Gabanelli, lo stesso Mentana e tutte le altre vittime di questo sistema italiano hanno una cosa che li differenzia da lei… la dignità

sabato 2 luglio 2011

Una mattina speciale

Mi scuso se faccio un post piuttosto personale di cui a pochi interesserà ma devo raccontarvi la mia mattinata: sabato mattina ore 9.00 mi alzo dal letto, chiacchiero con mia madre per una decina di minuti mentre preparo la colazione intanto scarico le mail dal cellulare... E da quel momento che la mia mattinata cambia.

La prima mail riguarda il mio lavoro: i miei datori hanno accettato le lamentele di tutti i 6 dipendenti sul fatto che una riduzione di stipendio in cambio di una mole di lavoro doppia non fosse proprio corretto.
Mi spiego: l’orario di lavoro si sarebbe ridotto da 8 a 6 ore ma al posto di essere in due lavoratori per turno saremmo rimasti da soli; ovviamente riducendo le ore lavorative lo stipendio si sarebbe ridotto nonostante il raddoppio della quantità di lavoro da svolgere.
Beh… dopo aver incassato le lamentele risolute, ferme ma senza trascendere in atti eclatanti, di 6 lavoratori su 6 la società torna sui suoi passi e si torna alla normalità.

La seconda mail che apro arriva dall’ufficio stampa dell’Olimpia AJ Milano dove si annuncia l’ingaggio di Antonis Fotsis un trentenne greco di 209 cm per 113 kg con una mano talmente unica che sarebbe da rinchiudere in un museo, discreto intimidatore e giocatore completo come pochi; ammetto di aver letto per due volte il comunicato perché faticavo a crederci.
Dopo l’ottimo Omar Cook arriva veramente un top player europeo inizio a credere che l’anno prossimo avremo una squadra per davvero…
Insomma due ottime notizie nel giro di 3 minuti netti in questo periodo sono assolutamente destabilizzanti e la cosa che più mi rende gioviale è che questa mattina non è ancora finita.